Archivi categoria: pittura

Mostre al Museo Chiossone di Genova

Dal 28 febbraio è in corso la mostra “La rinascita della pittura giapponese. Vent’anni di restauri al Museo Chiossone”, nella quale vengono esposti in due turni (28.2/4.5.2014 e 10.5/29.6.2014) 77 dipinti di alto valore artistico e storico restaurati, negli ultimi venti anni, sotto la guida scientifica di Donatella Failla, direttrice del museo genovese, e con il contributo di Fondazione Sumitomo e del Tōkyō National Research Institute for Cultural Properties (Tōbunken) dell’Agenzia Giapponese per gli Affari Culturali.

Il link alla pagina della mostra è il seguente: http://www.museidigenova.it/spip.php?article970

 

rinascita1

 

Dal 6 marzo è in corso la mostra “Bambole artistiche del Giappone. Sculture figurative di Ōno Hatsuko della Collezione Mori Mika”, a cura di Mika Mori e Donatella Failla.

Il link alla pagina della mostra è il seguente: http://www.museidigenova.it/spip.php?article968

bambole5

Lascia un commento

Archiviato in Arte, bambole, folklore, Genova, Giappone, Italia, pittura

Bamboo 竹

竹梅図屏風 18世紀 江戸時代 東京国立博物館 pannelli dipinti con bambù e susino 18 secolo, epoca Edo museo nazionale di Tokyo

竹梅図屏風
18世紀 江戸時代 東京国立博物館
pannelli dipinti con bambù e susino
18 secolo, epoca Edo
museo nazionale di Tokyo

il Bambù è una pianta molto forte e robusta. Per questa sua natura in Giappone è considerato un simbolo di prosperità. Semplice e disadorno il bambù è anche un simbolo di purezza e innocenza. “Take o watta youna hito” significa letteralmente “persona come il bambù appena tagliato” e si riferisce a qualcuno dal carattere franco.

Il pino, il bambù e il susino (松竹梅-shouchikubai) sono una combinazione di buon auspicio che simbolizza longevità, forza e vitalità,

Lascia un commento

Archiviato in Arte, curiosità, folklore, Giappone, pittura

Tartarughe nell’acqua

Tartarughe nell'acqua

Hokusai, tartarughe nell’acqua.
Silografia policroma

Le tartarughe sono di buon auspicio e simbolo di longevità. Soprattutto quelle con la lunga coda di alghe cresciute sulla schiena.

Lascia un commento

14 febbraio 2014 · 12:01

Taishokan Monogatari

Fujiwara no Kamatari - il nostro eroe

Fujiwara no Kamatari (614-669), il capostipite della potente famiglia Fujiwara, fu onorato della nomina alla carica di Taishokan (anche Daishokukan, significa grande cappello intessuto così) dall’imperatore Tenchi (626 – 671). Kamatari fece una visita al tempio privato  di Kasuga e fece voto di costruire una Sala Dorata al tempio Kofukuji di Nara. Egli aveva molte figlie; la più grande, Komiou, era già  sposata all’imperatore Shoumu quando l’imperatore cinese Taizong(599 – 649) inviò un emissario imperiale in Giappone per richiedere la mano della seconda figlia, Kouhakunyo, famosa per la sua eccezionale bellezza.

Imperatore cinese Taizong

Kamatari accettò la proposta e mandò la figlia in Cina. Le preparò trecento navi, due delle quali con interni riccamente adornati e prore magnificenti; una con la forma di una testa di dragone, l’altra con la testa di una fenice. L’imperatore Taizong diede il benvenuto a Kohakunyo, insieme ai Ministri della Destra e della Sinistra, svariate donne della corte e un centinaio di ufficiali, la accolsero al porto cinese di Mingzhou e la scortarono al palazzo nella capitale, Chang’an.

Passarono gli anni e Kamatari soddisfò la sua promessa di costruire la Sala Dorata nel Kofukuji, nella quale risiede la statua dorata di Shakyamuni Buddha. L’imperatrice Kohakunyo desiderava mandare al padre un prezioso gioiello da sistemare tra i bianchi capellli sulla fronte del Buddha, così da illuminare l’universo che emana dal suo essere. Guidati dal generale Wanhu, i soldati cinesi partirono per il Giappone con il gioiello. Ma gli Otto Re Dragoni (Hachidai Ryūō) erano in agguato complottando il furto.  Innanzitutto mandarono dei guerrieri Asura ad attaccare i soldati, i quali riuscirono coraggiosamente a resistere a numerose battaglie navali. Determinati a rubare il gioiello i re drago mandarono la principessa drogone Koisainyou a sedurre Wanhu da una barca in legno. La sua barca approcciò quella del soldato in prossimità di Sanuki nello Shikoku. Il generale cinese fu rapito dalla bellezza della principessa Koisainyo che con abilità riuscì a fuggire con il gioiello, portandolpo con sè nelle profondità marine, nasconsto nel Palazzo del Drago.

Costernato Kamatari si recò da Fusazaki, a Sanuki, con la speranza di recuperare il dono della figlia. Sistematosi lì, egli sposò una pescatrice di perle, tenendo nascosta la propria identità. Kamatari visse con la donna in una capanna per tre anni e ebbe un figlio con lei. Quando, un giorno, la donna realizzò che suo marito era lo Taishokan si offrì volontariamente di immergersi fino al Palazzo del Drago in cerca del gioiello, il quale era strettamente sorvegliato.

Kamatari escogitò un piano: organizzò una sontuosa celebrazione su una magnifica nave, ingannando i Re Dragoni e facendo loro credere che si trattasse del paradiso buddista della Terra Pura e attirandoli lontano dal loro nascondiglio. Dopo averli allontanati la moglie di Kamatari, legata ad una corda di cinque colori (goshiki no ito*) si tuffò in mare per recuperare il gioiello. Sulla via del ritorno però la donna fu scoperta da una guardia dei draghi. Lottò coraggiosamente ma non avrebbe mai potuto sconfiggerlo. Tuttavia riuscì a non fallire nella sua missione, infatti, quando il suo corpo fu tirato fuori dall’acqua si scoprì che la donna si era aperta il petto con il coltello per nasconderci dentro il gioiello. Grazie al suo atto eroico il gioiello arrivò al tempio e venne posato nella fronte del Buddha Shakyamuni che illuminò il tempio con la sua saggezza.

La scena madre in un set di shōji scorrevoli dipinti in cui i particolari della donna e il drago si perdono nella magnificanza della scena:

Edo Period (1615 - 1868), 1640-80 Coppia di pannelli scorrevoli a sei ante

La prospettiva cambia drasticamente se si dipinge su rotoli destinato ad una lettura più personale, privata.

Rotolo dipinto del periodo Edo attribuito ad Asakura Juuken

vedere anche questo di Utagawa

*The five basic colors are
Green, Yellow, Red, White and Black.
They refer to the five Skandhas (goshiki 五識), the five Wisdoms (gochi 五知) or the five Buddhas (gobutsu 五佛) as an expression of the various Buddhist teachings. In Japan there was the custom during the Heian period to hang a scroll of Buddha Amida Nyorai in front of a dying person, whith a fivecolored string (goshiki no ito 五色の糸) coming from the hand of the Buddha extending to the hands of the person. If you hold it firmly during your last minutes, you were assured a strait passage to the Paradise of the West (Amida Joodo 阿弥陀浄土).

One of the objects in the hand of a Kannon with 1000 Hands (Senju Kannon 千手観音) is a Fivecolored Cloud (goshikiun 五色雲).
The water poured over the head of the statue of Shakyamuni as a child during the festival for his birthday on April 8 (kanbutsu-e潅仏会) is called Five Colored Water (goshikisui 五色水).

1 Commento

Archiviato in Arte, favola, folklore, Giappone, pittura, Uncategorized

Variazioni sul tema: cervi

About the Deer Scroll
Poem Scroll with Deer, also known as Deer Scroll, was created by two prominent Japanese artists, calligrapher Hon’ami Koetsu and painter Tawaraya Sōtatsu. It represents the fall season, combining the image of deer, a symbol for autumn in Japan, with the calligraphy of a section of poems that also refer to autumn.

the deer scroll sotatsu and koetsu - fragment

The deer scroll Sotatsu and Koetsu - fragment

About the Heike Nokyou sutras

The original Heike Nokyo sutras (National Treasure, preserved by Itsukushima Shrine) were donated to Itsukushima Shrine in 1164 by the warlord Taira no Kiyomori (1118-81). The frontispieces, endpapers and both sides of the scroll are abundantly decorated with pictorial script and illustrations in gold and silver. The sutra texts themselves are inscribed in a combination of gold, silver, verdigris and indigo, and even the scroll fittings and label exhibit great attention to detail. These decorated sutras are peerless in their luxury.

The embellishments on the Heike Nokyo sutra scrolls were featured in the Illustrated Catalogue of Itsukushima Shrine Treasures, published in 1842.

Particolare Heike noukyou XII secolo

About Tanaka Ikko

Born in Nara, Japan in 1930, Ikko Tanaka created a style of graphic design that fused modernism principles and aesthetics with the Japanese tradition. As a child he studied art and as a young adult he was involved in modern drama and theatrical study groups. In 1963 he formed Tanaka Design Studio where he worked for corporations such as Mazda, Hanae Mori, Issey Miyake and the International Garden and Greenery Exhibition.

He is most well-known for his poster design for the Nihon Buyo performance by the Asian Performing Arts Institute. The poster (pictured above) shows his fusion of modernist sensibilities and traditional Japanese culture through the simplified illustration of a geisha. He designed, among other things, posters, logos, packaging and annual reports. Among his wide ranging work, his designs for the symbols for the Expo ’85 in Tsukuba and the World City Expo Tokyo ’96 garnered much attention. He died in 2002 of a heart attack at the age of 71.

1986 Tanaka Ikko manifesto per una mostra "Japan" il manifesto ha vinto lo JAGDA (Japan Graphic Designers Association)

Lascia un commento

Archiviato in Arte, design, Giappone, pittura, Uncategorized